1^ Prova del Trofeo delle Ville: report di Alessandro Lucarelli

Domenica ti porterò sul lago, cantava Fabio Concato qualche anno fa. E invece dove ti porta il CCR? A Maccarese, ma non sul lago né sul mare, ma nella cornice verde del Vivaio, per un’inedita gara notturna che inaugura il Trofeo delle Ville, giunto con orgoglio alla ventitreesima edizione.

Una variante sul tema che, sulle prime, mette un po’ d’ansia a qualche concorrente, in tensione per le insidie di una carta che propone gare solitamente molto veloci, ma che stavolta andrà affrontata con prudenza, per svicolare sapientemente tra alberi, fondo erboso non sempre amichevole e qualche fosso a margine della strada. Ma giunti sul posto l’ansia si attenua molto. La sapiente organizzazione di Manuela Manganelli, coniugata con una tracciatura intelligente e scorrevole di Stefano Zarfati e Cecilia Revessi riduce rischi e trappole: recinzioni nei tratti potenzialmente più rischiosi, lanterne con catarifrangenti e fornitura extra di lampade frontali per chi ne fa richiesta. La temperatura al tramonto è già piuttosto rigida, inducendo molti ad un riscaldamento prolungato, con la speranza nemmeno tanto celata di mantenere viva la circolazione di mani e piedi. Per ciò che riguarda l’illuminazione autonoma, ogni concorrente opta per una sua particolare strategia. C’è chi si affida alla sola lampada da posizionare sul capo, chi di lampade ne ha un paio, che sparano in più direzioni, onde allargare il campo visivo. C’è chi ha ripescato dal fondo di qualche cassetto faretti in stile minatore, chi si è munito di caschetto protettivo, memore di antichi incontri ravvicinati con elementi vegetali fissi (leggasi alberi). Il sottoscritto, dopo lunga e meditata riflessione, vira su un sistema a doppia illuminazione: quella canonica, al centro della fronte ed una aggiuntiva da tenere in mano per leggere meglio la carta, che per un elemento come me già penalizzato da una vista carente può essere di complicata decifrazione col buio.

Dopo la gara della categoria più semplice (BIANCO) e degli under 14, che vengono fatti competere con la luce del giorno, si aspetta la partenza delle mass start di ROSSO (media difficoltà) e NERO (only the braves). I “rossi” partono al tramonto, con un mix di chiarore che può aiutare, ma anche confondere rendendo meno visibili le lanterne catarifrangenti. Tuttavia, per un’orientista questi sono problemucci da nulla e tutto fila liscio lungo i 2.300 metri del percorso. A seguire tocca ai coraggiosi, con medesima partenza mass start e formula “one man relay” che prevede un paio di farfalle e diversificazione dei tracciati in 4 differenti ordini di punzonatura delle lanterne. Alle 17,45 lo starter-tracciatore Stefano Zarfati dà il via ed il serpentone, diversamente illuminato si fionda lungo il vialone principale. La tensione per il buio svanisce in fretta, annegata nel fascino della corsa nella penombra, rischiarata dal punto di controllo che si palesa con la sua lucina rassicurante. Ben presto, il serpentone si disperde tra i vari percorsi alternativi e si resta spesso soli con se stessi a godere di una gara suggestiva, quasi mistica. Col passo vagamente incerto del miope, mi districo abbastanza bene tra vialetti, alberi e cespugli; fila tutto per il verso giusto fin quasi alla fine, quando perdo 5 minuti per scovare la quartultima lanterna, chiudendo comunque con uno sprint velleitario, al penultimo posto della mia categoria.

Ma che ci importa del tempo, come disse Paolo Rosi dopo una famosa vittoria in volata di Alberto Cova: mi sono divertito e, soprattutto, sono sano e salvo, come tutti gli altri d’altronde!

La prima tappa è andata, con il prode Lluis Vidal Buxeda (CCR) capace di volare i 2,7 km del NERO in 13’34”, 21 secondi meglio di Michele Fiocca (CCR) che a sua volta precede, di 1 secondo piccolo piccolo, Giacomo Nisi (CCR). Nel ROSSO successo per Giulia Misino su David Spernanzoni ed Helen Rollins, tutti targati CCR. Il BIANCO (1.700 metri), invece, vede prevalere Edoardo Capitani (Orsa Maggiore) su Massimiliano Spernanzoni (CCR) e Francesca Romana Nicolò (Orsa Maggiore).

Bella esperienza davvero, questa notturna. Ed ora tutti pronti per la prossima tappa del Trofeo delle Ville, stavolta di giorno, il 19 febbraio, nella storica cornice di Villa Pamphili. Ci faremo trovare preparati, anche se le lampade frontali, per stavolta, potremo lasciarle a casa.

 

Alessandro Lucarelli

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